venerdì 18 gennaio 2008

Meliusum - L'Affascinu

L’AFFASCINU
(Tra magia e credenza pagana)

La fede religiosa ha sempre accompagnato la vita di tutte le persone del nostro paese malgrado ciò dalla notte dei tempi si e` sempre creduto nella magia (meglio definita "magaria") nel Malocchio e nell’Affascinu. Nelle nostre case era facile trovare insieme alle immagini sacre il corno il ferro di cavallo il nastro rosso anche nelle culle ("nache") dei neonati. Secondo le credenze questo serviva a scacciare il malocchio e l’affascino. Dell’affascino erano generalmente colpiti i bambini (raramente anche i grandi). Anticamente c’erano e forse ci sono anche adesso pregiudizi nei confronti delle donne in particolare coloro alle quali venivano attribuiti poteri particolari; Allora bastava un’occhiata un complimento una parola in più e’ si attaccava l’affascinu. Fortunatamente esistevano ed esistono ancora persone in grado di rimuoverlo e guarire. Generalmente le guaritrici erano persone anziane gelose delle loro conoscenze e che avevano ricevuto in dote l’iniziazione a ciò nella notte di Natale da altre donne esperte e gelose quanto loro. Dai miei ricordi emergono Aiello Rosa (za Rosa e mulinari), za Nziana, za Delina(e l’occhi russu), za Mariangela dei Viesci, ed Angelina Lovece. Colui che era affetto del cosiddetto affascinu doveva ricorrere alla guaritrice direttamente o tramite altra persona in questo ultimo caso alla guaritrice doveva pervenire un qualcosa d’intimo della persona affascinata generalmente un fazzoletto o se trattavasi di bambini un camicina. Era cosi' che cominciava llu spascinu. L’affascinatu o chi lo rappresentava doveva fare il segno della croce sulla fronte per sette volte mentre la donna iniziava a recitare quanto segue.

Chine t’affascinau u core li s’abbunnau
U core cculla’ mente e llaffascinu u n’e` nente
Thri te ligaru thri te sciundieuru
U pathre u fhigliuolu e llu spiritu santu
Si e` uominu mu` ammuscia
Si e` fhimmina mu` cascula


Poi si recitava il Padre nostro e l’ave Maria per sette volte. Alla fine il Gloria Se la spascinatrice sbadigliava durante la recita del Padre nostro il malato era stato affascinato da un’uomo se sbadigliava all’ave Maria da una donna. Il Gloria era un’ atto ringraziamento a Dio. Alla fine del rito si tornava a casa e al 99% dei casi la persona affetta dall’ affascino era guarita o cominciava a dare segni di miglioramento.

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