Venerdì 3 aprile prossimo a Cosenza, alle ore 17.30, presso il Salone delle Conferenze di Palazzo Arnone, sede della Soprintendenza BSAE della Calabria e della Galleria Nazionale di Cosenza, sarà presentato il volume di poesie, disegni e musiche di Francesco Pallone dal titolo I discursi da vrascera – Poesie Calabresi (Nuova Editoriale Bios).
L’iniziativa sarà introdotta da Fabio De Chirico, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, che ha condiviso la necessità della riscoperta e della valorizzazione delle antiche tradizioni che contraddistinguono in maniera mirabile la nostra Regione.
Interverrà, inoltre, Nella Mari, storico dell’arte direttore coordinatore della Soprintendenza BSAE della Calabria, che presenterà il volume ponendo l’attenzione sul ruolo strategico che riveste il ricco patrimonio etnoantropologico della Calabria con particolare riguardo alla poesia in vernacolo.
I lavori saranno condotti da Francesco Errante, noto per la sua poliedricità e calabresità.
Le conclusioni saranno tratte da Ernesto Corigliano, avvocato, politico e giornalista.
Daranno un tocco di originalità e di presenza scenografica agli austeri locali di Palazzo Arnone la proiezione dei disegni e le musiche presenti nel testo che saranno eseguite da un ensemble di rilievo costituito da Giuseppe Pallone (mandolino e mandòla), Checco Pallone (chitarra classica e tamburo a cornice) e Maria Rosaria Bianco (voce).
Poeta-ingegnere originario di Mangone, Francesco Pallone in questa nutrita raccolta delle sue poesie, tutte in dialetto, ripercorre, attraverso il filtro suggestivo ed evocativo della vrascera, il braciere, elemento aggregante, scrigno della memoria e spazio fisico attorno al quale vive e agisce la comunità-paese, riti di una Calabria legata alla sua storia e al senso della famiglia nella tradizione di ieri e nel mutamento repentino dell’oggi.
Francesco Pallone ama fare arte a 360 gradi: così nel volume sono racchiuse le partiture musicali di due romanze, sotto il titolo E musiche e papà dedicate al padre, intenditore e maestro di musica, e di venti canzoni raggruppate sotto il titolo di Cantamunille sunannu.
Sparsi ancora nel volume trentotto disegni, schizzi e bozzetti, dettati dalla visione di luoghi assai cari e di particolare bellezza al fine di eternare fontane, viuzze, alberi secolari di Mangone e Cerisano.
L’iniziativa sarà introdotta da Fabio De Chirico, Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria, che ha condiviso la necessità della riscoperta e della valorizzazione delle antiche tradizioni che contraddistinguono in maniera mirabile la nostra Regione.
Interverrà, inoltre, Nella Mari, storico dell’arte direttore coordinatore della Soprintendenza BSAE della Calabria, che presenterà il volume ponendo l’attenzione sul ruolo strategico che riveste il ricco patrimonio etnoantropologico della Calabria con particolare riguardo alla poesia in vernacolo.
I lavori saranno condotti da Francesco Errante, noto per la sua poliedricità e calabresità.
Le conclusioni saranno tratte da Ernesto Corigliano, avvocato, politico e giornalista.
Daranno un tocco di originalità e di presenza scenografica agli austeri locali di Palazzo Arnone la proiezione dei disegni e le musiche presenti nel testo che saranno eseguite da un ensemble di rilievo costituito da Giuseppe Pallone (mandolino e mandòla), Checco Pallone (chitarra classica e tamburo a cornice) e Maria Rosaria Bianco (voce).
Poeta-ingegnere originario di Mangone, Francesco Pallone in questa nutrita raccolta delle sue poesie, tutte in dialetto, ripercorre, attraverso il filtro suggestivo ed evocativo della vrascera, il braciere, elemento aggregante, scrigno della memoria e spazio fisico attorno al quale vive e agisce la comunità-paese, riti di una Calabria legata alla sua storia e al senso della famiglia nella tradizione di ieri e nel mutamento repentino dell’oggi.
Francesco Pallone ama fare arte a 360 gradi: così nel volume sono racchiuse le partiture musicali di due romanze, sotto il titolo E musiche e papà dedicate al padre, intenditore e maestro di musica, e di venti canzoni raggruppate sotto il titolo di Cantamunille sunannu.
Sparsi ancora nel volume trentotto disegni, schizzi e bozzetti, dettati dalla visione di luoghi assai cari e di particolare bellezza al fine di eternare fontane, viuzze, alberi secolari di Mangone e Cerisano.
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