lunedì 26 novembre 2007

Il punto sulla giornata - 5a ANDATA









Dopo il passo falso della scorsa settimana la Mac riprende la corsa verso la vetta incamerando altri tre punti nella partita casalinga contro il Salcamp e conquista il secondo posto approfittando della battuta d'arresto della capolista Petronà che perdendo per 2-1 in casa della N. Pontegrande le cede oltre la vittoria anche il primo piazzamento in classifica.
La partita non è un vero spettacolo, anzi per lunghi tratti vede le due squadre manovrare affannosamente senza quella verve giusta per assestare il colpo vincente.
Ma a sbloccare il risultato ci pensa il jolly Matarazzo e la buona vena di Dino Iuliano, entrato nella ripresa al posto del rientrante Mancuso, che scuotendo la squadra permette il bomber di Cancello con uno splendido colpo di testa proveniente da un calcio piazzato di bucare la rete avversaria. Non cambia più nulla ed il risultato è in cassaforte, il tabellino si fissa sul 2-0 che regala la vittoria al team biancazzurro.

Mac 3 - Salcamp 2-0
Reti: Matarazzo ed Iuliano Dino.

Formazione:

1) Fazio Felice '72
2) Della Porta Maurizio
3) Iuliano Oscar
4) Iuliano Simone
5) Critelli Bruno (cap.)
6) Cianflone Alessio
7) Iuliano Alex
8) Matarazzo Francesco
9) Mancuso Antonio
10) Di Giorgio Gianni
11) Lucia Paolo

12) Lucia Francesco
13) Fialà Andrea

14) Felicetti Bernardino
15) Pulice Salvatore

16) Iuliano Dino
17) Lucia Gianluca
18) Scalise Giuseppe

All. Lucchino Francesco

Indisponibili: Cerminara, Galluzzi, Iuliano Marco.
Squalificati:

Il punto sul Girone F

La Nuova Pontegrande vince e allunga
"La Pontegrande batte la più diretta inseguitrice Petronà per 2 a 1 grazie al rigore di Marino e al gol di Trapasso che rende vano il tentativo di recupero provato dagli ospiti col gol dagli undici metri di Bizantini. Non approfitta della sconfitta della vice regina del girone il Salcamp che cade due a zero sul terreno di gioco del Mac3, che guadagna lei ora la seconda piazza. Insegue il Vena che torna al successo dopo la debacle con l'Amato della scorsa giornata e sconfigge il Carrao, a cui non basta la rete di De Fazio. Alle spalle dei lametini c'è lo Zagarise che con De Tursi e Capicotto (su rigore quest'ultimo) archivia la pratica Cicalese. Altri risultati importanti sono la netta vittoria del Magisano sull'Amato, il quale non dà continuità all'ottimo momento delle ultime giornate. Per il Magisano in rete Corea, Dardano e Valletta. Due, infine le vittorie corsare: sono quelle della Santacroceravolo che col minimo sforzo espugna il terreno dell'Uesse, brindando al gol di Caracciolo. L'altro colpaccio in trasferta lo effettua il Cerva che vince in quel di Miglierina con Raimondi e Agostino".

Francesco Calvano
Calabria Ora
, lunedì 26 Novembre 2007, TERZA CATEGORIA - Pag. 51

mercoledì 21 novembre 2007

Storie di Migliuso - Brigantaggio

Come tutte le località dell’Italia meridionale anche la nostra zona ha registrato il fenomeno del brigantaggio.
Le motivazioni della nascita di questo fenomeno sono diverse, ma una puoò essere ritenuta comune per tutto il meridione d’Italia. La povertà delle masse contadine sfruttate dal regime feudale, impoverite dalle tasse e oppresse dal clero (che era diventato proprietario delle terre alla pari dei baroni). Il passaggio delle terre della chiesa ai soliti Baroni giacobini, dopo l’arrivo dei Francesi a discapito delle masse contadine.
Possiamo comunque distinguere il brigantaggio in tre periodi: Occupazione Francese - Restaurazione dopo il cogresso di Vienna - Periodo post unitario.
Va detto che al pari di tutti gli altri briganti quelli che hanno battuto la nostra zona non erano dei malfattori o banditi come qualcuno vuole insinuare. Erano operai, artigiani, contadini ribelli alla prepotenza ed al soppruso dello straniero, allo sfruttamento continuo ed alle ingiustizie sociali, al disumano trattamento in particolare per la gente indifesa ridotta alla fame e alla disperazione, dai baroni e dai loro rappresentanti, i quali parteggiavano, o erano sempre sul carro dei vincitori. Nessuno si deve meravigliare se durante la latitanza i cosiddetti briganti, braccati come cani, abbiano commesso atti di inconsulta violenza. I pastori della nostra zona non hanno mai negato il loro aiuto a coloro che avevano il coraggio di ribellarsi. Primo per una forma di rispetto, e poi anche per timore di conseguenze negative, che un tradimento avrebbe potuto comportare. Il più famoso brigante che ha trovato rifugio e poi la morte, nelle nostre zone è stato Pietro Paolo Mancuso (Parafante) ma tanti altri come Gallù da Caraffa (una fontana del bosco di grotte porta ancora il suo nome), Lorenzo Benincasa da Sambiase detto Papà (la località chjanu e papà è dove venne ucciso e fatto a pezzi dalle gendarmerie Francesi. Di questo periodo si narrano due brutti episodi. Il primo commesso dai briganti di Gallù ed il secondo dai gendarmi Francesi. Francesca Juliano con la nipotina Lauretta tornavano da Carratello dove erano pastori i loro genitori, e tornavano come possono tornare spensierate due giovanette di 12 e 16 anni cantando ua canzone dedicata al costume calabrese, “Ciu ciu lu pulicinu, cumu te mere ssu mantisinu” Quando queste ebbero raggiunto quello che oggi è chiamato u Chjanu e don Marcellu uscirono dal bosco i briganti e brutalmente violentarono entranbe e la violenza fu tale che Lauretta da allora perse l’uso della parola. Il secondo alla timpa delle grotte più o meno nella stessa zona fu perpetrato dai francesi ai danni di un pastorello di 14 anni Angelo Mazza al quale i gendarmi incontrandolo chiedettero notizie sui nascondigli dei briganti. I briganti che erano proprio dove si trovava Angelo quando scorsero la gendarmeria si nascosero sul crostone della timpa raccomandando al pastore di non parlare di loro altrimenti l’avrebbero ucciso. Angelo da buon calabrese disse di non sapere dove si nascondevano e di non aver visto nessuno ma uno dei soldati tirò fuori una cordicella (romaniellu) e con questa legò i pollici delle mani di Angelo mettendolo a penzoloni dentro la timpa e minacciandolo di lasciarlo cadere se non avesse rivelato dove stavano i briganti. Angelo da buon calabrese non parlo’, anche perche’i briganti che si trovavano sul crostone della timpa avevano puntato i loro fucili contro di lui minacciandolo di morte se avesse parlato. Alla fine dopo ore di sofferenza Angelo venne tirato su ma a conseguenza di ciò aveva riportato il distacco delle ossa dei pollici dalla mano perdendone l’uso. I pollici diventarono grossi come una mazzetta tanto che da allora Angelo Mazza venne soprannominato Mazzarella ed a distanza di quasi 200 anni il soprannome resiste ancora.
La seconda parte del brigantaggio non è cosi mitica come la prima perchè non ha uno straniero invasore da combattere ma non manca di efferrati episodi condotti da Diego Mazza da Serrastretta (il quale alla fine venne ucciso e suo cugino per paura che tornasse in vita col coltello gli mozzò la testa ) e da Giuseppe Guzzo di Miglierina (Soprannominato Fhaciune) che aveva promesso di uccidere 40 persone ma sfortunatamente per lui arrivò solo a 39 perchè il quarantesimo fu lui stesso. La nostra zona non fu coinvolta nel brigantaggio post unitario; ma appena dopo veniva infestata da bande di delinquenti comuni che trovavano appoggio anche presso famiglie del posto e vivevano di ruberie e sopprusi ai danni dei poveri pastori e contadini. Di questo periodo va ricordato il passaggio nella nostra zona del brigante Peppe Musolino. Angelo Lucia di Migliuso aveva il suo piccolo podere a Gaccia. Un giorno scorse una persona tra le sue piante di fichi d’india, si avvicinò per chiedere chi fosse e cosa facesse là, quando la persona in questione si avvicinò ad Angelo mostrandogli un fico che aveva mangiato e con segni da muto cerco di far capire che era affamato. Angelo cercò di far capire allo sconosciuto che non aveva niente di pronto con se ma se non aveva fretta presto sarebbe arrivata la moglie Rachele Juliano e avrebbe preparato qualcosa da mangiare. Peppe continuando a fingersi muto senza parlare mangiò e passò la notte in casa di Angelo, ma quando al mattino Angelo andò per svegliarlo Peppe non c’era più ed al suo posto aveva lasciato un biglietto con scritto “Tante grazie Peppe Musolino”. Angelo che era analfabeta si fece leggere il biglietto dal prete Don Tommaso Fragale.
Nei ricordi popolari vengono menzionati come briganti alcuni delinquenti comuni che hanno seminato morte nella nostra zona solo per il gusto ed il piacere di sentirsi grandi. Es. Carmine Cotronei datosi alla macchia e diventato poi fuorilegge perchè aveva disertato la leva militare e Pietro Scalise di Angoli con suoi compari Tommaso Mauro, Domenico Romeo etc. Il periodo più cruento del brigantaggio è stato quello della dominazione Francese 1806/1813. Gioacchino Murat diede pieni poteri al generale francese Antonio Manhes che agì con spietata energia tanto che nel giro di due mesi passo per le armi tremila imprendibili briganti. Quest’uomo non perdonò ad età sesso e parentela: con i veri rei caddero tanti innocenti ( A Migliuso i fratelli Scalise detti Valenti) e furono violate i più intimi sentimenti, gettata la diffidenza all’interno delle famiglie, morto ogni senso di pietà, per i più innocenti affetti della natura, si videro cose atroci, denuncie orribili, fughe romanzesche. Ordinò che ciacun comune denunciasse i briganti, armò i fattori e i guardiani, fece ritirare il bestiame agli agricoltori, fece sospendere tutti i lavori campestri, dichiarò la pena di morte per tutti coloro che in campagna nascondessero viveri. Tolse così ai briganti assistenza e connivenza con proprietari terrieri e contadini. Dopo averli isolati li fece assalire e fu così zelante che li assalì lui stesso e non perdonò nessuno, nemmeno una madre che ignara degli ordini, portava il solito vitto al figlio che stava lavorando nei campi, fece diventare la Calabria un campo chiuso dove gli uomini davano la caccia ad altri uomini. Manhes usò i più raffinati supplizi per dare l’esempio, Benincasa (Papà) e Parafanti per quanto crudeli morirono da intrepidi, così come cadde e scomparve la famiglia Scalise soprannominati "I valienti" (I valorosi).

martedì 20 novembre 2007

Storie di Brigantaggio a Migliuso

Storie di Brigantaggio a Migliuso




BRIGANTI SI MORA
Amm pusat chitarre e tammure
pecchè sta musica s'adda cagnà
simm brigante e facimm paura
e cca scuppetta vulimme canta ( 2 volte )

Rit. eeeeeeee oooooo eeeeeeee oooooo ah ah ah ah


chi a vist’o lupo s'è mmise appura

nun sape bbuono qual'è a verita
o vero lupo se magna e ccrioture?
E piemuntese l'avimma caccià ( 2 volte )

Rit. eeeeeeee oooooo eeeeeeee oooooo ah ah ah ah


tutt'e paise d'a Basilicata

se so scetate e mmò vanno alluccà
pure a Calabria sé arrevutata
e stu nemico l'avimma caccia ( 2 volte )

Rit. eeeeeeee oooooo eeeeeeee oooooo ah ah ah ah


e mmò cantomm sta nova canzone

e tutti paise se l’anna mparà
nun ce ne fotte do rrè burbone
a terra è a nosta e nun l'adda tuccà ( 2 volte )

Rit. eeeceeee oooooo eeeeeeee oooooo ah ah ah ah


femmena bella ch'è pigliate stu core

si nu brigante vulite salvà
nun ò cercate, scurdoteve o nomme
chi ce fa guerra nun tene pietà ( 2 volte )

Rit. eeeeeeee oooooo eeeceeee oooooo ah ah ah ah


omm se nasce brigante se more

e fin'all'ultimo avimma alluccà
e si murimmo jettat’ nu sciare
e na jastemma pe sta libertà ( 2 volte )

Rit. eeeeeeee oooooo eeeeeeee oooooo ah ah ah ah


lunedì 19 novembre 2007

Il punto sulla giornata - 4a ANDATA








Brutta battuta d'arresto per la squadra allenata da mister Lucchino che cade fuori casa contro una diretta avversaria per la lotta verso la promozione con un pesante 3-0, che lancia il Petronà verso la vetta.
Il team biancazzurro si presenta ai nastri di partenza con una formazione molto rimaneggiata viste le squalifiche di Mancuso, Matarazzo e Iuliano Simone e le indisponibilità di altri elementi della rosa tra cui Cinaflone e Iuliano Oscar, obbligando di fatti il mister ad inserire sulla lista dell'arbitro solo quattordici elementi.
Comunque la Mac regge bene all'urto riuscendo a chiudere la prima parte del match sotto solo di un gol ma nella ripresa naufraga concendendo agli avversarsi altre due reti che fissano il risultato sul 3-0 per la nuova regina del girone.
Petronà - MAC 3 3-0
Reti: .
Formazione:
1) Fazio Felice '72
2) Scalise Giuseppe
3) Lucia Gianluca
4) Cantafio Giuseppe
5) Critelli Bruno
6) Lucia Antonio (cap.)
7) Vescio Mirko
8) Pulice Salvatore
9) Iuliano Dino
10) Di Giorgio Gianni
11) Lucia Paolo
12) Lucia Francesco
13) Felicetti Bernardino
14) Lucia Adriano
15) ///
16) ///
17) ///
18) ///
All. Lucchino Francesco (per squalifica era presente Lucia Orazio in panchina)
Indisponibili: Cerminara, Iuliano Oscar, Della Porta, Cianflone e Iuliano Marco
Squalificati: Mancuso, Matarazzo e Iuliano Simone.
Il punto sul Girone F
Petronà vince e conquista il trono
"Grande e soprattutto preziosa vittoria del Petronà che batte una diretta concorrente regalando ai tifosi tre gemme contro una rimaneggiata Mac. Sfruttando anche il mezzo passo falso della Nuova Pontegrande che va ad impattare con il classico risultato ad occhiali in casa dell'Uesse il team ionico del Petronà si piazza sul gradino più alto della classifica. In questa strana domenica ci sono molti risultati a sorpresa tra cui da segnalare è la somprendente vittoria dell'Amato, che sembra avere in quest'ultime partite una marcia in più riuscendo a sconfiggere in casa per tre reti a due la formazione del Vena. Due sono state le vittorie in trasferta e sono quella per 3-2 del Salcamp in casa del Cerva e quella per 2-1 dello Zagarise in casa del Santacroceravolo. Da segnalare inoltre il roboante risultato del Carrao contro il Miglierina, oramai abituata a subire goleade dalle squadre avversarsie ogni domenica, che si impone con il risulato tennistico di 6-0 e per finire il pareggio per due reti a due tra la Cicalese, al suo primo punto stagionale, e il Magisano che non accontenta nessuna delle due squadre".
Antonino Della Porta

martedì 13 novembre 2007

Come mi piacerebbe pensare un progetto


















Un’affascinante distesa di neve
Che nessuno ha mai calpestato
Un bagliore luminoso tutto da percorrere
In cui sarà piacevole lasciare tracce di noi.

Un fermarsi ogni tanto…. A guardare e scoprire
Come cambia l’orizzonte man mano che avanziamo.
Accelerare per superare agevolmente gli ostacoli.

Rallentare per sincronizzarci con i compagni di viaggio.

Sostare di tanto in tanto per riprendere energia.

Ma anche fermarsi per poter guardare indietro.

Riconoscere le nostre impronte per poter capire
Quanta strada abbiamo già percorso
Nessuno ci garantisce che il sole splenderà sempre.

E che non incontreremo mai ostacoli e bufere.

L’importante è conoscere quanta forza abbiamo nelle gambe
Ma soprattutto…………… quanta ne abbiamo nel cuore.


Pino Della Porta

Il punto sulla giornata - 3a ANDATA








Altri tre punti in più messi in cassaforte nella corsa verso la promozione per la Mac che si impone tra le mura amiche per 4-3 su un'indomita Cicalese, che sperava di portare a casa almeno un punticino per muovere le acque dai bassifondi della classifica.
La gara è stata molto nervosa perchè condizionata dalla scarsa gestione arbitrale, che anche se non ci sono stati molti falli e scorrettezze in campo a tratti il direttore di gara è sembrato spaesato e confuso regalando cartellini a gogò ai giocatori di entrambe le società.
Ma andiamo alla partita che ha visto sempre la Mac andare in vantaggio chiudendo la prima parte di gara sul 2-1 con un uno due di Matarazzo e Iuliano Dino prima che la Cicalese accorciasse le distanze. Nel secondo tempo la partita si gioca prevalentemente a centrocampo con piccole fiammate da parte della Cicalese che crede al pareggio e si spinge in avanti insistentemente nella ricerca del gol che non arriva per l'imprecisione del pacchetto avanzato, ma gli taglia le gambe la pregevole punizione dal limite dell'area scoccata dal piedino fatato di Antonio Lucia giunto ormai al secondo timbro personale consecutivo su calcio piazzato.
Dopo una fase di sbandamento la Cicalese ci riprova a farsi sotto e trova la rete su una dormita generale della difesa avversarsia che non riesce a sbrogliare una mischia in area facendosi infilzare da pochi metri dalla porta. Passa poco e sembra chiudere i conti quando mancano una manciata di minuti il pungente contropiede del saettante Alex Iuliano che si invola sulla sinistra e trafigge l'incolpevole portiere dei giallorossi (in questa partita indossavano una divisa completamente blu scura) con un diagolare che si va spengersi nell'angolo della rete opposta.
Ma il valzer non è ancora finito e sull'ennesima dormita della difesa biancazzurra arriva il terzo gol per gli ospiti che nel periodo di recupero credono di poter agguantare il desiderato pareggio.
La partita termina sul 4-3 per il team capitanato da Simone Iuliano che rimprovera spesso i suoi per l'ingenuità commesse nell'arco della partita culminate da ingenue sanzioni disciplinari e da incresciose disattenzioni nella gestione del match.
Mac 3 - Cicalese 4-3
Reti: Matarazzo, Iuliano Dino, Lucia Antonio e Iuliano Alex.
Formazione:
1) Iuliano Marco
2) Iuliano Oscar
3) Scalise Giuseppe (Sinopoli)
4) Iuliano Simone (cap.)
5) Cianflone Alessio
6) Lucia Antonio
7) Pulice Salvatore
8) Matarazzo Francesco
9) Iuliano Dino (Lucia P.)
10) Di Giorgio Gianni (Fialà)
11) Iuliano Alex
12) Fazio Felice '72
13) Lucia Adriano
14) Fazio Felice '68
15) Fialà Andrea
16) Della Porta Maurizio
17) Sinopoli Antonio
18) Lucia Paolo
All. Lucchino Francesco
Indisponibili: Critelli, Felicetti, Galluzzi, Lucia G., Cerminara.
Squalificati: Mancuso.
Il punto sul Girone F
Petronà da urlo: nove reti in casa Miglierina
"Botta e risposta tra Mileti e Marco in Salcamp-Amato; tre doppiette diverse anche nella goleada di Miglierina dove i padroni di casa soccombono per ben nove a zero sotto i colpi inesorabili di Valoroso, Bizantini, Pascuzzi, Colosimo, Gentile e Marchio, con questo giovane che al debutto ha indovinato gol e prestazione. Eccezionali anche i due gol di Grande che fanno volare il Vena. La squadra lametina così arriva al secondo posto approfittando del passo falso del Cerva, sconfitto a Magisano da un gol di Dardano con la complicità del vento, arrivando ad occupare una seconda piazza affollatissima a causa delle vittorie del Mac3 (n.a.b. purtroppo il giornalista non ha considerato la partita disputata dalla Mac contro il Santacroceravolo ed invece di attribuirle il corretto punteggio di nove punti ne fa comparire solo sei su due partite), 4-3 sulla Cicalese, e del già citato Petronà. Il pontegrande è già in fuga grazie al successo contro il Santacroceravolo nell'anticipo del sabato grazie alle reti di Marino su rigore, Vasapollo e Caracciolo. Muove, infine, la classifica il Zagarise che sconfigge il Carrao con Verzino e Lobello. Nel prossimo turno assisteremo, in particolare, alla sfida tra Cerva e Salcamp, ovvero tra due squadre che cercano il rilancio e tra Petronà e Mac3 per continuare a volare, così come in Uesse contro Nuova Pontegrande".
Francesco Calvano
Calabria Ora, lunedì 12 Novembre 2007, TERZA CATEGORIA - Pag. 50

sabato 10 novembre 2007

Il Matrimonio (U matremmuonu)

In tempi antichi a Migliuso non ci si sposava mai nella settimana precedente la Pasqua perchè era la settimana di passione di nostro Signore Gesù Cristo e non ci si sposava neanche nel mese di maggio perchè era considerato il mese degli asini. Infatti in questo periodo anche gli asini vanno in amore. Non era raro che le nostre donne dovessero arrossire dalla vergogna quanto gli asini maschi sentivano l’odore di una femmina e incominciavano ad essere irrequieti. Pertanto il mese di maggio era quello in cui assolutamente non ci si doveva sposare. In realtà gli asini non avevano niente a che vedere con questa credenza che è di origine romana in quanto maggio era il mese dei Lemuri ossia della commemorazione delle anime dei defunti pertanto considerato infausto per i matrimoni. Il matrimonio generalmente era possibile solo tra appartenenti allo stesso ceto sociale e le forme erano piu’ o meno solenni a seconda dell’appartenenza dello stesso. La cerimonia nuziale generalmente era preceduta dalla promessa (U purmintere) e spesso tra l’una e l’altra intercorreva una distanza di mesi a volte di anni determinate quasi sempre dall’età degli sposi e dalle disponibilità finanziarie delle famiglie. La promessa di matrimonio stretta insieme alle famiglie dei giovani non comportava oblighi particolari, era solo un’impegno assunto dalla coppia di fronte ai genitori e gli amici, festeggiato con un banchetto (Tavulata) e sancito con lo scambio degli anelli e dei regali e dalle parole d’impegno e di accettazione dei corrispettivi familiari, sin da quel momento i giovani promessi dovevano chiamare i genitori dell’altro mamma e papà e i parenti zio o zia etc. L’anello d’oro veniva portato rigorosamente al dito anulare in quanto stabiliva un legame immaginario tra il cuore la ragione e la fede. Da credenze grecaniche dall’anulare parte un nervo sottile che arriva al cuore (dunque unione tra la fede e il cuore). Il matrimonio generalmente era combinato dai genitori (padri in particolare) i quali stabilivano anche la dote per entrambi. Nella settimana antecedente la celebrazione del matrimonio veniva trasferita nella dimora degli sposi la biancheria (u Janchiju) data in dote alla sposa dai propri genitori. Generalmente veniva trasferita con grandi canestri lasciati volutamente scoperti per far vedere a tutti la quantità e la qualità della dote. Il giorno del matrimonio lo sposo poteva vedere la sposa in abito bianco solo quando lei si presentava davanti alla chiesa (vederla prima portava male). Lo stesso giorno di mattina i rispettivi invitati raggiungevano le famiglie dello sposo e della sposa dove veniva effettuato un rinfresco che consisteva in caffè, liquori fatti in casa con gli estratti, pan di spagna, mostacciuoli, tarallucci dolci, confetti e più recentemente cioccolatini e paste di mandorla. La cerimonia in chiesa avveniva più o meno come oggi ma senza fotografo e videocamere. Tra la fine dello ottocento e la seconda metà del novecento i più fortunati la settimana dopo si recavano a Nicastro per le foto di rito generalmente da Le pera o il 900. Terminata la celebrazione in chiesa si consumava a casa propria (se lo spazio era sufficiente) o a casa di amici il pranzo nuziale. Il pranzo nuziale che era il più ricco possible tanto che spesso per questo ci s’indebitava e la gente mangiava a crepapelle anche quello che magari non riusciva più ad entrare nel loro stomaco. Non era raro che il giorno dopo ci fosse un’epidemia di diarrea. La base del pranzo era costituita dall’antipasto di salumi e sottaceti, la minestrina di pollo con polpettine di carne, il timballo, la carne di agnello al forno con contorni vari (raramente vitello) qualche volta u vrasciolune una specie di polpettone di carne tritata con verdure ed uova sode il tutto insaccato dentro la parte molle della pancia dell’agnello e poi nacatule, vrashole, frutta di stagione caffe e dolci, il tutto innaffiato in abbondante vino. La torta nuziale era ancora poco conosciuta, ed i regali ricevuti sotto forma di denaro venivano ritirati dai rispettivi genitori per far fronte al pagamento delle spese sostenute. I poveri sposi come si soleva dire il giorno dopo restavano spasulati o meglio ccu lli spalli mundati, cioè nudi e senza una lira e con una miriade di piccoli problemi da affrontare. Terminato il pranzo le amiche che generalmente erano le cugine o le comari regalavano alla sposa un fuso ed una conocchia, simboli della virtù domestica femminile. Nel letto quasi sempre c’era un qualcosa che non permetteva agli sposi l’immediato rifugio nel loro nido dell’amore, generalmente era dello zucchero tra le lenzuola o il classico sacco. Il viaggio di nozze era un’illustre sconosciuto, in compenso però la prima notte di nozze veniva disturbata o allietata (dipende dai punti di vista) dalla serenata condotta ed organizzata da una torma di parenti e amici i quali con questa scusa non permettevano la consumazione del matrimonio e continuavano l’abbuffata iniziata il giorno prima.

Pensieri luntani

Quandu cala llu sule tutte e sire
me sientu nu mindicu disperatu
Allu Migliusu mi nde vorra jire
allu paise ch'aju abbandunatu
E pienzu a cchille case e a chilla gente
tanti ricuordi tornanu alla mente

Quantu dulure ancora sientu mpiettu
viju a za Marastella allu quaziettu
Nu mundu duve u primu era llu pane
duve alla scola jiemu ccu lle zane
Viju alla chjazza na fhinestra chjusa
duve Rosa affacciava ccu nna scusa

Me ngrizzulanu i carni arrassu sia
si giru a capu e guardu a casa mia
Si vaju ancore versu a vallarella
me pare ancore ca' sta vita e` bella
Palate e mamma chi parienu rose
gente chi fha sempre e stesse cose

E casicelle alla rasa d'a strata
ancuna nova e ancuna scatrejata
E fhuntane d'a' vecchja u cumune e collaru
cuculu , zingaru i granci e ruvettaru
L'erva e lli juri ppe l'ascenzione
e doppu tutti quanti n'prucessione

Hoi vecchja chjazza un'e` cangiatu nente
alli scaluni sempre a stessa gente
U pratanu e' crisciutu e l'umbra duna
puru quandu e' dde sira sutta a luna
Nu viecchju parra ancora d'o passatu
quandu a sira tornava assulicchjato

Mo me fhiermu e cce pienzu n'atra vota
a capu gira e va' cumu na rota
A sira e tarda ed io sugnu luntanu
runziju e giru cumu a nnu tavanu
Ma sina chi un me mintenu ntra' fhossa
viegnu e ve' stringiu ancora ssi quattrossa

Il rapporto con la propria terra e’ un sentimento cosi’ forte e profondo che solo la poesia puo’ tradurlo in parole ed immagini scandendolo in versi armonici e sentimenti che non non finiscono mai di provocare emozioni incisive e forti alla sola rievocazione

Pino Della Porta

domenica 4 novembre 2007

Il punto sulla giornata - 2a ANDATA








Continua la marcia trionfale del team biancazzuro...

Infatti, la Mac esce imbattuta, nell' anticipo di sabato in trasferta a Magisano, contro il Santacroceravolo sbancando con un 2-0 che aumenta le ambizioni della squadra allenata da "Ciccio" Lucchino.
Anche se macchinosa la manovra della squadra ospite e' stata efficace nel finale della partita, forse per le ottime scelte nei cambi del mister, che nel secondo tempo mette dentro forze fresche che saranno poi decisive nel prosieguo del match. Proprio due subentrati sugellano il 2-0 a favore della Mac... La prima rete e' di Mancuso al 60' dopo appena cinque minuti dal suo ingresso mentre il gol della sicurezza arriva al 80' su calcio piazzato con un pregevole tiro di Antonio Lucia che insacca il pallone dove il portiere non puo' proprio arrivare.
Come gia' rimarcato in precedenza le note positive vengono dalle riserve Mancuso e Lucia A., al suo debutto stagionale, mentre da rivedere sono il poco concludente Lucia P. in attacco, l'appannato rifinitore Matarazzo e l'incerto portiere Fazio, che in questa giornata partiva da titolare dimostrando pero' di avere alcune pecche sulle uscite e sui rinvii.
Da segnalare il debutto del giovane Della Porta a dieci minuti dal triplice fischio finale, il buon esordio da titolare dell'altro baby Scalise e la superba prova di Critelli nel pacchetto arretrato.

Santacroceravolo - Mac 3 0-2
Reti: 60' Mancuso, 80' Lucia A.

Formazione:

1) Fazio Felice '72
2) Iuliano Oscar
3) Scalise Giuseppe
4) Iuliano Simone
5) Critelli Bruno
6) Cianflone Alessio
7) Iuliano Alex
8) Matarazzo Francesco
9) Iuliano Dino (Lucia A.)
10) Di Giorgio Gianni (Mancuso)
11) Lucia Paolo (Della Porta)

12)
13)
14)
15)
16)
17)
18)

All. Lucchino Francesco

Indisponibili:

Squalificati: Cerminara

Il punto sul Girone F

Dopo il trionfo fuori casa per la Mac3 rispondono alla grande anche l'Uesse Catanzaro con un travolgente 7-0 sul malcapitato Miglierina ed il Pontegrande che va a vincere sul terreno dell'Amato per 3 reti a 2.
Queste tre formazioni vincenti guidano la testa del girone a punteggio pieno aspettando che il recupero della partita tra il Petronà ed il Salcamp sancisca, in caso di vittoria di una delle due, l'eventuale quarta squadra primatista.
Da sottolineare il risveglio del Vena, alla partenza una delle favorite per la vittoria finale del girone, con un perentorio 3-1 sul Zagarise e la preziosa vittoria esterna del Cerva di misura sulla Cicalese per due ad una che la spinge al ridosso del terzetto di testa.
Per chiudere bisogna parlare del pirotecnico pareggio 3-3 tra il Carrao ed Magisano che schioda entrambe le squadre dallo zero in classifica.

venerdì 2 novembre 2007

Meliusum - Simbolo del paese



Dopo aver letto il commento di Pino Della Porta, colgo l'occasione di mostrarvi il logo gialloverde da me disegnato che sta diventando giorno dopo giorno il simbolo di Migliuso.

Come c'e' scritto nel commento questo logo nasce non solo da un'analisi storica ma anche da una coincidenza datata 1985, che qualche giorno Pino ci spieghera'.

Aspettando questa spiegazione, vorrei sapere dai frequentatori di questo blog se il logo Meliusum oltre a riempirci di orgoglio stia rafforzando il senso di appartenenza a questa piccola comunità...

Ecco alcuni segni di appartenenza alla comunita' migliusese: