mercoledì 28 aprile 2010

Giornata Mondiale per la Sicurezza

28 Aprile Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro:  
Fare sì che il lavoro decente diventi una realtà


Il 28 aprile di quest’anno, migliaia di rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori celebreranno la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro dell’ILO.
Essi rifletteranno sulle maniere più efficaci di offrire il loro contributo al programma di attuazione per il lavoro decente attraverso il miglioramento delle condizioni di lavoro a livello della sicurezza e della salubrità nei rispettivi settori. L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro contribuisce alla promozione di questo evento attraverso la propria attività volta al miglioramento delle condizioni di lavoro in Europa.



Sicurezza efficace sul lavoro: AIAS in campo per la prevenzione degli infortuni e la riduzione dei rischi

L’AIAS - Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza - nell’anno del suo 35esimo anniversario e in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro promossa dall’ONU per domani 28 aprile in tutto il mondo, lancia diverse iniziative per proporre soluzioni concrete per diffondere la cultura della prevenzione degli infortuni sul lavoro e abbattere i rischi.

Milano, 27 aprile 2010

Sicurezza efficace nei luoghi di lavoro: è questo l’appello lanciato da AIAS in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro, promossa dall’ONU e sostenuta dalla Dichiarazione di Seoul elaborata dall’ILO, ISSA e promossa anche dall’ENSHPO sotto il profilo professionale.
La giornata mondiale sarà celebrata domani 28 aprile in tutto il mondo. Appello a cui AIAS darà concretezza scendendo in campo, nell’anno del 35mo anniversario di fondazione, con numerose iniziative sia a livello europeo che italiano. Dall’1 al 3 luglio, infatti, al Palazzo delle Stelline di Milano AIAS, in collaborazione con INAIL, organizzerà “Progetto Sicurezza”, una mostra-convegno estesa su tre giornate di incontro, dibattito e riflessione sugli strumenti che, in base alle esperienze dei partecipanti, meglio si prestano all’incremento della cultura della sicurezza efficace in Italia. Saranno presentate diverse esperienze, grazie anche alla presenza di stand espositivi dove enti pubblici e privati potranno illustrare prodotti, servizi e soluzioni che si sono dimostrate efficaci per aumentare la sicurezza sul lavoro.
Gli ultimi dati resi noti dall’INAIL e riferiti al primo semestre 2009, nonostante le riduzioni avvenute, delineano uno scenario ancora preoccupante: Ogni anno in Italia circa 1.000 persone perdono la vita sul luogo di lavoro e 800 mila sono quelle che subiscono un infortunio più o meno invalidante. Un bollettino di guerra, che coinvolge soprattutto i giovani, gli stranieri - impiegati per lo più in settori come l’edilizia, l’agricoltura e l’industria e le piccole realtà imprenditoriali, che più facilmente trovano una scorciatoia pericolosa nel mancato rispetto delle norme esistenti.“A tutela della sicurezza sul lavoro le norme sono fondamentali, ma vanno applicate con rigore e serietà nel rispetto dell’integrità della salute dei lavoratori – ha dichiarato Giancarlo Bianchi, Presidente AIAS -. Come associazione rappresentiamo oltre 5.000 professionisti che ogni giorno operano sui posti di lavoro per attuare una prevenzione dai rischi efficace e sappiamo che non è sempre facile, veloce o economico rispettare le leggi. Per questo abbiamo deciso di organizzare un evento in cui presentare la specifica e concreta esperienza operativa di diverse realtà aziendali.
Presenteremo soluzioni, pratiche e reali, di applicazione delle norme, che possono aiutare tutti i lavoratori a diffondere nei cantieri, nelle industrie, nelle aziende agricole, una cultura della sicurezza efficace e contrastare così la pericolosa abitudine di mantenere un atteggiamento di scarsa sensibilità al rischio. Crediamo che questo sia la via migliore per mettere fine allo scempio che ogni giorno lacera l’Italia che lavora”.
A livello europeo, invece, l’Agenzia Europea per la salute e sicurezza nei luoghi di lavori, lancerà proprio domani 28 aprile una campagna biennale (2010 – 2011) per promuovere ambienti di lavoro sani e sicuri, concentrandosi soprattutto sull’importanza della manutenzione e sui rischi che possono generarsi quando questa non viene eseguita correttamente. AIAS con la Consulta Interassociativa Italiana per la Prevenzione (CIIP) invece darà vita a “Mi impegno per la prevenzione”, iniziativa 2010 – 2011 per favorire lo sviluppo della cultura della prevenzione da tutti i rischi presenti nei luoghi di vita e di lavoro, i cui contenuti, obiettivi e modalità di realizzazione saranno presentati in anteprima alla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette "morti bianche" e a seguire alla stampa in una Conferenza stampa, presso il Senato della Repubblica (ore 15,30 del 28 aprile).

lunedì 5 aprile 2010

Lettura consigliata: Sicurezza e Territorio


 

La Calabria è una regione estremamente fragile. Lo è sempre stata e lo diventa ogni giorno di più.
I disastri ambientali si susseguono ed il dissesto interessa ormai l’intero suo territorio causando morti, danni incalcolabili, disagi ed isolamento.
In buona parte le cause oggettive del disastro risiedono essenzialmente nella storica “debolezza” della pianificazione e nella errata gestione delle trasformazioni territoriali.

I problemi infatti hanno avuto origine proprio laddove si è scavalcato il piano per andare in deroga, laddove prescrizioni a monte, e controlli, in itinere ed a valle, non sono stati attuati o rispettati.
Se a questo si aggiunge la “pericolosità di base” che il territorio ha come sua disgraziata dote ecco delineato il quadro che è sotto gli occhi di tutti.

Si è edificato per decenni e si edifica ancora oggi senza tener conto dei criteri imposti dalle leggi nazionali. Nessuno protesta contro il fatto che il 95% dei progetti in Calabria non è sottoposto a controllo. Una situazione paradossale se si pensa che il Piano per l'Assetto Idrogeologico (che si è limitato però ad analizzare) ha evidenziato che il 68% dei Comuni calabresi ha almeno un'area R4, cioè di alto rischio dove c'è pericolo di perdita di vite umane.

Tuttavia si continua a edificare e sconvolgere il territorio. Ma non è tutto.

Da anni assistiamo impotenti all’impietoso dramma estivo degli incendi boschivi. Migliaia di ettari di superficie boscata vengono divorati dal fuoco scoprendo così il terreno e consegnandolo alle intemperie senza alcuna protezione. Eppure a fronte di ciò e di una grande potenziale manodopera idraulico-forestale, nel corso dei decenni non è stata mai promossa una forte campagna di rimboschimento che invece avrebbe rappresentato un’ottima difesa dagli smottamenti, dalle frane e dai dilavamenti. E’ notorio infatti che gli alberi e le piante trattengono con le loro radici il terreno e aiutano tra l’altro il defluire delle acque piovane.

Edificazione selvaggia, disboscamento, mancata manutenzione...di chi è la colpa? Cosa fare ora?

Attraverso questa ricerca, che non è da intendere chiusa ma come “opus in fieri”, tento soprattutto di far emergere la necessità di pianificare ed "attuare" una grande opera di risanamento idrogeologico, uscendo dalla continua “emergenza” per entrare in una nuova visione basata sulla “pianificazione consapevole” che indichi con estrema chiarezza che la prevenzione dei rischi è la migliore risposta agli eventi catastrofici ed assumendo la “sicurezza” come condizione necessaria per ogni altra attività che si voglia realizzare sul “territorio”.

L’idea è quella di una rete stabile tra tutti i soggetti coinvolti nella sicurezza del territorio. L’obiettivo di questa integrazione è il "Riordino del sistema della sicurezza territoriale” da realizzare mediante un Piano Strategico che regoli in modo organico i settori della difesa del suolo (assetto idraulico/fiumi, assetto idrogeologico/ frane e difesa della costa) in una ricomposizione unitaria finalizzata a creare un “sistema” funzionale per la sicurezza territoriale.

Ma perché un Piano Strategico? La differenza che intercorre tra la pianificazione strategica ed i tradizionali modelli di pianificazione risiede nella sua dimensione apertamente pragmatica, nella previsione di meccanismi di rettifica continui con la possibilità di ridiscutere le linee strategiche, qualora gli interventi non rispondano a criteri di coerenza ed efficacia, e nella consapevolezza che il Piano Strategico nasce dalla condivisione di una cornice di conoscenza e da un coinvolgimento pieno e responsabile di una pluralità di attori.

Non c’è più tempo, come ha affermato il professor Enrico Costa dopo i tragici fatti dell’autostrada all’altezza di Rogliano, bisogna agire rapidamente e con la consapevolezza che polverizzando ancora ingenti risorse da destinare per affrontare l’emergenza, invece di spenderle e spendersi per cambiare radicalmente il modello culturale vigente, non si uscirà mai dalla logica che ha assunto ad alibi il fatto che in Calabria “esiste” il dissesto e bisogna quasi farsene una ragione.

Se ciò non avverrà non potrà esserci vero progresso e vero sviluppo. Si parla del Ponte sullo Stretto, di Reggio Città Metropolitana, del Porto di Gioia Tauro, della centralità della Calabria nel “sistema Mediterraneo” ma la realtà è che sul nostro territorio un qualsiasi evento meteorologico, pur abbondante, rischia di far diventare la Calabria la terza isola italiana.
Nome: Sicurezza e Territorio
Categoria: Interessi Comuni - Attività
Autore: Federico Curatola
Editore: CITTA' DEL SOLE 
Altra produzione della Collana MAGISTRALIS, diretta dal Prof. Enrico Costa.

Descrizione: DALL'EMERGENZA ALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA