sabato 15 settembre 2007

Migliuso

Cenni storici

Incerte e avvolte nel mistero sono state le origini del nome, poteva derivare dal latino miliun (graminacea ) ma in calabria non è mai stata coltivata,inoltre in latino un campo di miglio era definito Milliarum, dunque non poteva essere. Poteva derivare dalla distanza di un miglio tra Angoli e Migliuso, e la credenza popolare fino a oggi è stata questa; ma come afferma il Bruni nella storia di Serrastretta, la localita’ Migliuso esiteva ancora prima che queste terre passassero all’universita’ di Serrastretta. Infatti in un passagio il Bruni afferma che il paese prese il nome della localita’esistente. Da ricerche fatte da Pino Della Porta risulta piu’ veritiero che il nome possa derivare dal latino MELIUS USUM ( migliore uso). Ad melius usum era una frase ricorrente negli atti notarili di assegnazione di terreni demaniali ed imponeva all’assegnatario di apportare su quel terreno bonifiche fondiarie, cosi’ come cabella stava ad indicare un terreno che veniva dato in affitto e del quale si pagava una tassa chiamata appunto gabella o cabella.
Il paese è dominato dalla fortezza di Don Rico; da analisi fatte, risulterebbe che la masseria fortificata di don Rico risalga al periodo della dominazione spagnola in Calabria, conseguentemente possiamo affermare che la stessa sia la costruzione piu’ antica di Migliuso, anzi la prima in assoluto, risalga al periodo che va dal 1443 al 1500. In questo periodo vennero infatti riassegnate da RE Alfonzo d’Aragona tutte le terre demaniali, e quelle confiscate a coloro che con Antonio Centelles avevano preso parte alla rivolta dei baroni in Calabria. Secondo fonti attendibili dello storico Gaetano Boca, Alfonzo d’Aragona venne in Calabria per riportare all’obbedienza i baroni che si erano ribellati alla sua autorita’. I baroni ribelli erano capeggiati da Antonio Centelles (Ventimiglia) nobile catalano sposato con la principessa Enrichetta Ruffo di Calabria il quale era diventato marchese di Crotone e duca della Calabria. Il Centelles ed i suoi vennero sconfitti nel 1445, ed a partire dal 1448 le terre demaniali, i casali e le tenute abbandonate dai baroni sconfitti, vennero riassegnate a coloro che aveno preso parte alla guerra contro Centelles. E’ di questo periodo l’assegnazione delle terre di Vena di Maida, Caraffa, Zangarone ed Amato ai Greco-Albanesi di Demetrio Reres (nobile Albanese) che avevano combattuto al fianco del Re contro i baroni.
Le terre poi denominate Migliuso che si trovavano a meta’ strada tra Feroleto ed Amato vennero certamente assegnate a Don Rico (ad melius usum) il quale oltre ad apportare il miglioramento fondiario (che venne realizzato con il disboscamento, la costruzione del cosiddetto “Casino”, l’impianto degli uliveti e la coltivazione del grano) doveva garantire il controllo sull’unica via di comunicazione la cosiddeta via dei passeggeri la quale si estendeva da Catanzaro (Ponte sulla Fiumarella) a Nicastro passando nella nostra zona per Vingiale, Sarella, Mazzisi, Colamazza e l’attuale Cancello. Chiaramente crediamo che Don Rico fu costretto ad abbandonare queste terre, intorno al 1500, quando le stesse passano dagli Aragonesi ai Borboni di Spagna, e vengono ridistribuite tra i baroni e la chiesa. La via dei passeggieri all’altezza della localita’ oggi chiamata Trumbettieri nei pressi del lato destro del fiume presentava un cancello che segnava il confine dei feudi dei Caracciolo di Feroleto e dei Caraffa-Sanseverino di Catanzaro; Oltrepassando il cancello a quei tempi andava pagato il pedaggio all’uno o all’altro feudatario da qui la derivazione del nome dell’attuale paese di Cancello. Nel 1610 queste terre per motivi politici (Minare il potere dei Caraccioloche con Ferrante aveva preso in mano il regno di Napoli) vengono sottratte ai Caracciolo di Feroleto ed assegnate ai Sommucola o d’Aquino, i quali elevano Serrastretta al rango di Universita’(Comune). In seguito per paura di una rivalsa da parte di Feroleto, Serrastretta con il placet della contessa Giovanna Battista ultima erede dei D’Aquino, assegnano parte di queste terre a cittadini di Serrastretta e S. Pietro Apostolo. Inizia cosi’ la colonizzazione delle cosiddette “marine” facendo nascere le comunita’ di Angoli e Migliuso come barriera contro eventuali rivalse da parte dei Feroletani. Angoli nasce nel 1695, ed i primi abitanti furono undici persone provenienti da Serrastretta, mentre la chiesa venne completata ed inaugurata il 21/Luglio/1789 (proprio per questo la festa di S. Giuseppe da allora viene celebrate la terza domenica di luglio). Migliuso che esiteva gia’ come localita’ divento’centro abitato dopo l’acquisto di queste terre da parte di Pietro Gigliotti (Lecco) nel 1765. La chiesa di Migliuso venne inaugurata seconda domenica di luglio del 1791, esattamente il 10 di luglio del 1791. La festa dell’Immacolata fino al 1970 circa, è stata sempre celebrata tutti gli anni, la seconda domenica di luglio (data di ricorrenza della celebrazione della prima messa nella chiesa di Migliuso), per effetto del distacco degli uomini dalle famiglie, a causa della forte ondata di emigrazione degli anni 60, dopo sofferte riunioni venne spostata al 16 agosto. Tutto cio’ venne fatto con l’intento di consentire alle famiglie, di emigrati ed emigranti, di passare la festa insieme ai loro cari, e i loro affetti familiari. Nella nostra cultura la famiglia era ed e’ il bene piu’ importante. Per dovere di cronaca va comunque portato a conoscenza di tutti, che ancora prima dell’inizio della colonizzazione di queste terre da parte dei Serrastrettesi, in questa zona era sorto il primo nucleo abitato a Nocelle. A Nocelle infatti sono state assegnate in passato le prime scuole nel nostro territorio. E' inutile dire che gli abitanti di Feroleto Antico e Feroleto Piano (in seguito) alla guida dei loro sindaci tentarono piu’ volte di reimpossessarsi di queste terre che credevano facessero ancora parte del demanio. Proprio a Nocelle i Pianopoletani nel tentativo di reimpossessarsi di quelle terre, insultarono e malmenarono la gente del posto ,mettendo a fuoco anche le loro abitazioni con l’intento di indurli ad abbandonare quelle terre. Purtroppo per loro (e forse per noi) la storia non gli diede ragione. Le terre in questione erano state assegnate alla famiglie nobili di Serrastretta: De Fazio, Mirante, Bruni, Pugliese, Torchia ed in seguito alla famiglia Fragale. I ceti meno abbienti erano stati sistemati.lungo il crostone del fosso Collaro (alla rasa da’ trempa) in modo che non interferissero con le terre migliori e fossero sempre servi della gleba in cerca di lavoro. La storia di questi luoghi, dal 1870 al 1950 circa è stata caratterizzata da una diffusa emigrazione nelle Americhe, mentre piu’ recentemente vale a dire dai primi anni sessanta, sono stati i giovani che hanno abbandonato e spopolato queste terre in cerca di fortuna nel nord Italia. Per effetto di cio’ la popolazione residente durante l’estate e nei periodi di feste (Natale e Pasqua) aumenta notevolmente in quanto il legame d’amore con la propria terra, porta coloro che sono partiti, a fare visita alle proprie famiglie.

1 commento:

Adelpor ha detto...

Caro "Lontano Paesano" di sicuro chi ha scritto questi cenni storici non crede di scrivere frottole ma va alla ricerca di qualcosa che e' ancora avvolto nel mistero, visto che non abbiamo notizie certe e ne quantomeno archivi storici che lo possano verificare. Si sta cercando di delineare la nostra storia e se ci sono delle falsita' e' bene che ognuno di noi le corregga perche' abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti ma di sicuro e' deprimente sparare a zero contro chi invece si sta dando da fare per la scoperta di qualcosa che ci appartiene!!! Se ci teniamo davvero molto al nostro paese, collaboriamo per costruire qualcosa di importante... grazie comunque per aver espresso la tua opinione e ti sarei ancor piu' grato se potessi darci una mano in questa ricerca del nostro passato.