mercoledì 20 febbraio 2008

Arrivederci Nigeria

Oggi e' il mio ultimo giorno in cantiere qui a Bonny e non potevo non ricordare il paese che mi ha ospitato per la bellezza di quindici mesi. Si proprio quindici mesi fa (15/11/2006) sono arrivato a Bonny Island nel River State per lavorare al progetto Train Six alla realizzazione del sesto treno di uno dei piu' grandi rigassificatori del mondo.



Proprio con l'inizio dell'anno e' stata inaugurata la sesta unità del maggiore impianto nigeriano di produzione di GNL destinato all'esportazione, che così aumenta di un quinto salendo a 22 milioni di tonnellate l'anno. L'unità, che ha richiesto un investimento da 1,6 miliardi di dollari e tre anni di lavori, porterà il fatturato annuo del complesso, situato a Bonny Island nel Delta del Niger, a circa sei miliardi di dollari. L’impianto ha prodotto il suo primo GNL il 23 dicembre ed ora è nella fase delle prove di funzionamento. La Nigeria LNG, che gestisce l'impianto di Bonny Island, è controllato da un gruppo di aziende europee che producono il gas lavorato: sono Royal Dutch Shell, Total e l’italiana Agip. La Nigeria National Petroleum Corp. vi detiene una quota del 49%. La nuova unità è stata costruita da un consorzio internazionale denominato TSKJ e comprendente Technip, Snaprogetti, Kellogg Brown and Root (del gruppo Halliburton) e JGC Corp. in base a un contratto assegnato nel 2004.
Ma forse in questo modo esalto troppo il fattore economico e non quello sociale, anche se devo dirvi che sono arrivato in Nigeria proprio nel boom dei sequestri da parte del MEND (Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger) e in tutto il mondo regnava la paura per chi aveva qualche suo caro nel territorio nigeriano. Tutto, o almeno si spera, si e' calmato dopo le elezioni presidenziali che hanno visto la vittoria e l'insediamento di Umaru Musa Yar'Adua nella fine di Aprile del 2007.

Per quanto riguarda l'ambiente circostante il cantiere bisogna ricordare che una volta questa isola era quasi totalmente ricoperta da savana e foreste abitete ma molte specie animali (tra cui la scimmia) che attualmente, a causa della disboscamento sono quasi scomparse.
Visitando la Nigeria per quel poco che mi e' stato possibile vedere, viste i problemi di sicurezza, si ha la possibilità di confrontarsi con una ricca cultura fatta di storia e tradizioni; tra cui e' molto bello fermarsi ad osservare curiosamente gli abiti e i copricapo tipici oppure le danze caratteristiche.



La citta' piu' grande vicina a Bonny e' Port Harcourt, a sud est dal golfo di Guinea, che ospita un milione di abitanti, ed è una città prettamente commerciale. Appartiene allo Stato di Rivers, e quando furono erette le prime mura di fango, l’intento era quello di creare un porto commerciale di grande potenzialità. Il carbone era la merce più preziosa ed esportata ovunque.
Le abitudini lavorative degli abitanti di Port Harcourt erano livellate su ritmi estenuanti, data la durezza del tipo di commercio che si faceva. C’è oggi stata un’evoluzione dell’attività produttiva, passata dall’estrazione e dal commercio del carbone, all’estrazione e alla diffusione del petrolio.
Il porto è caratterizzato dalla presenza di tanti pozzi petroliferi per l’estrazione del greggio, che semilavorato in loco viene poi esportato via mare. La ricchezza della città è dunque il petrolio, quindi poco si è fatto per favorire il turismo. Non importa allestire baie accoglienti, tantomeno villaggi turistici, perché il greggio paga più di qualunque flusso turistico.
Ecco quindi che gli hotels presenti sono di classe molto alta, dispendiosi e lussuosi per accogliere non famiglie, ma magnati del petrolio. Il cuore della vita quotidiana è Azikwe rd, si trovano pochi mercati e bancarelle, lo stretto indispensabile per le esigenze quotidiane degli abitanti. Da visitare non c’è nulla, tranne i negozi del porto e del centro, lussuosi e molto cari.
... ma ora la cosa che e' piu' importante e' il ritorno a casa, quindi ciao Nigeria!

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