domenica 22 marzo 2009

Un piano strategico condivisibile con tutti i Comuni

Lamezia Terme - Continua a registare interventi il dibattito sull'area metropolitana Catanzaro-Lamezia. Dopo le riflessioni e le disamine fatte da Petronio, Furriolo, Tallini, Amendola, i socialisti del Nuovo Psi, a dire la propria e a indicare un percorso è ora il leader del movimento Lameziaproviciaenonsolo(Lpns) Francesco Grandinetti che prima di addentrarsi nell'analisi e nelle osservazioni richiama i tanti progetti e le tante idee che , nel tempo, hanno visto mettere al centro di una possibile area strategica centrale prima: Lamezia provincia, (e Grandinetti in questa direzione ha avuto un ruolo predominante); poi Provincia di Lamezia -Vibo; ed ancora, Provincia di Lamezia Terme: area metropolitana dell'Istmo. Insomma si sono fatte tante fantasiose e mirabolanti "pensate", ma al quaglio, ad oggi, nulla di concreto.
Ma per Grandinetti «sono state tutte idee che hanno avuto lo stesso paradigma di malessere: «La Città spiega Grandinetti - si è sempre sentita maltrattata e bloccata nel proprio sviluppo. Da qui, i vari movimenti che si sono succeduti nel tempo che hanno richiesto e richiedono ancora la nascita della provincia di Lamezia Terme. Dal 2005 però, per merito del movimento che rappresento e dei cittadini che lo hanno votato, questa richiesta popolare - riferisce -è divenuta un deliberato comunale di tutto il Consiglio comunale». «Addirittura è nata una commissione speciale ad hoc - aggiunge - con l'obiettivo della costituzione della nuova provincia. Quindi è diventata una richiesta istituzionale di 15 Comuni dell'hinterland».
«Oggi, che tutto sembra svanire per i vari programmi politici del governo nazionale e delle opposizioni che vogliono le abolizioni delle province - osserva Grandinetti - è necessario guardarsi intorno e trovare soluzioni che non mortifichino il nostro territorio, anzi lo esaltino una volta per tutte, e non lascino perire Catanzaro». «Ed ora, afferma - che Reggio Calabria ha ottenuto la "titolarità" di città metropolitana, grazie alla lungimiranza di sindaci all'altezza e di politici di rango, succede che a Catanzaro nascono quelle giuste argomentazioni sul ruolo del Capoluogo di regione che noi non chiamiamo campanilismo». E' giusto difendere il proprio ruolo.
«Ritengo - sostiene Grandinetti - sia giusto che la nostra città debba difendere Catanzaro rispetto al tentativo, involontario spero, di fagocitamento dei nostri territori che potrebbe avvenire dalla nascita dell'area di Reggio-Messina, per la quale ci dichiariamo soddisfatti».
«Ma tale difesa - sottolinea -non deve essere strumentalizzata da chi vuole addossare responsabilità a quanti come noi hanno difeso Lamezia contro lo sbilanciamento, negli anni, degli investimenti tra l'area di Catanzaro e quella del lametino». «Se responsabilità ci sono - dice Grandinetti - sono di quei politici che non hanno saputo unificare i territori con fatti concreti e non con le solite frasi di maniera». «Se da noi - prosegue -ci fossero stati più investimenti, se si fosse aperta almeno una facoltà universitaria, se si fosse finanziata la nostra metropolitana contestualmente al "Pendolo di Catanzaro", tante nostre rivendicazioni non ci sarebbero state». «Allora -sostiene - mi preme lanciare una proposta che potrebbe rendere l'area Catanzaro-Lamezia, si deve creare La provincia Catanzaro-Lamezia e contestualmente chiediamo una legge speciale per Catanzaro-Lamezia capoluogo di Regione: Questo vorrebbe dire unità di intenti, rendere una area veramente importante». «Gli investimenti per il nuovo capoluogo - sottolinea Grandinetti - sarebbero suddivisi tra le due aree, del Catanzarese e del lametino. Gli uffici sarebbero suddivisi con equilibrio».
«Potrebbe nascere - conclude Grandinetti - un piano strategico condiviso con tutti i comuni dell'hinterland rendendo veramente forte l' area centrale del Mediterraneo. I trasporti, oculatamente progettati, diventerebbero la ragnatela per rendere unita l'Area».


Fonte: Lameziabiz

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