martedì 2 dicembre 2008

Il nuovo aeroporto di Lamezia Terme

Il nuovo aeroporto di Lamezia Terme
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Avveniristico, originale e ‘biotech’. Le principali caratteristiche del progetto premiato”

Ha la forma di un ciottolo levigato e arrotondato dal lavorìo dei fiumi e ammorbidito dalle onde del mare (chiaro ossequio e metafora al viaggionel Mediterraneo) il nuovo aeroporto di Lamezia Terme disegnato da “Engco” (capofila del raggruppamento di imprese che vede affiancate “Air Support”, “Promoproject” ed i professionisti Giorgio Papa, Sergio Rotella, Francesco Schioppa). E proprio come un ciottolo, come un’architettura naturale che non oppone resistenza alcuna al territorio, ma ne fa quasi parte, il nuovo scalo si proporrà agli occhi dei viaggiatori calabresi.

Il progetto di Engco (che prevede la completa sostituzione dell’attuale infrastruttura, insufficiente e tecnicamente inadeguata al cresciuto volume di traffico dello scalo) è stato approvato dall’ultimo Cda Sacal, in linea con il lavoro svolto dalla Commissione di gara per il Concorso di progettazione che ha appunto premiato questo lavoro quale migliore e più confacente soluzione tecnico-architettonica. Sulla base degli esiti del Concorso, il Cda Sacal dovrà adesso procedere all’affidamento della progettazione definitiva della nuova aerostazione e quindi al successivo appalto dei lavori.
L’architettura del manufatto vede un primo involucro in alluminio a curvatura variabile e strutture portanti su una seconda struttura cosiddetta a brise-soleil, che precede e avvolge la prima: “la pelle esterna - spiegano gli estensori del progetto - racchiude la pianta su due livelli atta ad assolvere correttamente a tutte le funzioni di un moderno scalo. Lo spazio è scandito da strutture a vista che in modo ritmico comprendono le grandi pareti in cristallo che delimitano il perimetro e diventano la pelle trasparente dell’intero involucro”.
Quattro “buchi” asimmetrici previsti in copertura, mettono in collegamento esterno ed interno, favorendo l’illuminazione naturale dello scalo. Il colore predominante dell’esterno è il bianco, scelto sia per frenare il calore dei raggi solari, migliorando al contempo i consumi energetici, sia per conferire carattere mediterraneo alla nuova costruzione. La struttura interna è invece in acciaio e vetro, con sistemi di isolamento termico, acustico e di sicurezza.
Decorazioni attinenti alla natura, completano il concept del progetto, rendendolo nel suo complesso originale e di sicuro impatto emotivo. Grande attenzione, inoltre, agli interventi di “lighting” come componente essenziale della stessa architettura e dell’identità strutturale. E tutto progettato secondo avanzati criteri bioclimatici, quindi eco-sostenibili, con sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili e impiego di bioedilizia…
La capacità dello scalo sarà di circa 3,5 milioni di passeggeri l’anno, con superfici di grandi dimensioni e standard di comfort superiori. Come detto, saranno comunque facilmente praticabili nuovi interventi di ampliamento: tre sono i piani operativi concepiti con una logica modulare e flessibile, quindi modificabile secondo nuove e future esigenze e in considerazione delle rapidissime e magmatiche trasformazioni del sistema dei trasporti aerei.
“Al di là delle valutazioni estetiche, sempre comunque affascinanti - spiega il presidente di Sacal Eugenio Ripepe - ciò che da principio va sottolineato è che con questa progettazione si abbandona definitivamente la cultura del ‘rattoppo’, della contingenza, dell’emergenza, dei lavori strutturali parziali, destinati comunque ad esaurire in breve il loro contributo. Questa volta è stata data giusta priorità a progetti complessivi, pensati in grande, per cambiare e per durare... Venendo nello specifico al progetto di Engco, ciò che colpisce è la forte identità, la specificità, la volontà di caratterizzare anziché, per così dire, di spaesare, di spersonalizzare. Personalmente credo che un aeroporto non debba essere più un non-luogo, una frontiera, un transito e basta; ma un nuovo spazio della modernità, un luogo di accoglienza e calore, una cerniera che accompagna in un territorio ed in un paesaggio, un crocevia che ha una sua dimensione di orientamento. Le proprietà di un aeroporto sono diventate oramai proprietà del viaggio stesso: e un bel viaggio, come sottolineano i progettisti, fa rima con un buon aeroporto, che deve essere, appunto, funzionale, moderno, comodo e bello. Certo, un grande progetto architettonico è anche sempre una grande scommessa di innovazione, una nuova mappatura dello spazio e del territorio che esige nuove risposte e nuove coordinate. Decisamente meglio, allora, considerando naturalmente scontata la praticità, la funzionalità, l’efficienza, la razionalità della struttura, la prospettiva di un aeroporto radicalmente innovativo e spettacolare: come innovative e spettacolari riescono ad essere (quando ci riescono) le architetture contemporanee”.

r.m.
Fonte: www.sacal.it

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