ANGOLI - Stampante rotta, poste chiuse. E' l'amara realtà che si sta verificando da circa tre settimane ad Angoli, piccola frazione di montagna del comune di Serrastretta nota, in modo principale, per la sagra della castagna. L'ufficio postale ha abbassato le saracinesche per l'interruzione della macchina necessaria al rilascio delle ricevute e all'attestazione di qualsiasi operazione.
Innumerevoli i disagi provocati all'utenza di una zona popolata da numerosi anziani, costretti a viaggiare su strade serpeggianti per il semplice pagamento di una rata o, ancora, per inviare una raccomandata. La situazione mercoledì scorso ha provocato lo sdegno dei residenti, molti dei quali hanno manifestato occupando la sede dell'ufficio postale. Anziani, donne, uomini e bambini, chi armato del libretto della pensione e chi altro della tessera elettorale, ha chiesto chiarimenti agli addetti ai lavori e fatto conoscere il proprio malessere per la chiusura prolungata dell'esercizio pubblico, che alza strani dubbi.
«Ci sembra veramente esagerato – hanno dichiarato i manifestanti – che siano indispensabili, a questo punto, più di tre settimane per riparare una stampante. Crediamo, invece, che la circostanza nasconda ben altre intenzioni, come la chiusura definitiva dell'ufficio postale, altrimenti si sarebbero previste soluzioni alternative».
L'agitazione, se non altro, ha ottenuto un primo piccolo, ma significativo risultato: un funzionario di poste italiane è giunto sul luogo per incontrare i dimostranti. Il dirigente ha illustrato la situazione, i motivi del ritardo che si sta verificando e, soprattutto, ha avviato le procedure per una celere risoluzione del problema.
«Ci è stato detto – hanno spiegato i cittadini – che il 2 ottobre si sarebbero presi opportuni provvedimenti per riaprire a breve la sede postale che serve la nostra comunità e le tante località limitrofe».
Accanto al funzionario di poste e telecomunicazioni sono intervenuti anche i carabinieri della locale compagnia, più che altro per le formalità di rito visto che la protesta si è mantenuta su livelli democratici e civili. Ma la paura tra i residenti non è del tutto scomparsa, nonostante le rassicurazioni ricevute dal dirigente.
«In precedenza – hanno detto gli abitanti – alcuni di noi hanno sollecitato la riapertura dell'importante ufficio, venendo in tal senso spesso e volentieri garantiti. Nulla, però, è accaduto in queste tre lunghe settimane. Non vorremmo restare nuovamente delusi, poiché la stagione delle piogge è imminente ed i disagi potrebbero ben presto aumentare».
Gli intoppi iniziali dall'improvvisa chiusura della filiale sono stati anche superati in virtù della presenza dei turisti che, provvisti di auto, hanno fatto da navetta sopperendo agli scarsi collegamenti viari. Molti residenti, soprattutto anziani, hanno affidato le proprie incombenze a persone che ritornano nella frazione di Serrastretta soltanto nel periodo estivo. Quando però, le vacanze sono terminate, il problema dell'isolamento che generalmente accomuna i paesi di montagna ha fatto emergere, in tutta la gravità, il disagio provocato dall'improvvisa interruzione del servizio postale.
«A lamentarsi – precisano gli abitanti – non sono soltanto persone senza un mezzo di trasporto, ma anche i proprietari delle attività commerciali costretti a ritagliarsi un po' di tempo per recarsi, quasi quotidianamente, al più vicino ufficio per operazioni di poca consistenza. Tale mancanza pertanto, contribuisce ad emarginare i paesi dell'entroterra e ad indebolirne le già fragili economie».
Sono una serie di preoccupazioni esposte durante la giornata di protesta «che – hanno fatto sapere i manifestanti – se necessario continuerà fino a quando sarà presa una soluzione comune che soddisfi le nostre esigenze».
Senza posta, dunque, Angoli si sente più isolato. «Riteniamo il servizio – spiegano gli angolesi – fondamentale per mantenere in vita le realtà esistenti, non è semplicemente un fatto di comodità. Anche le manifestazioni per esempio, che aggregano giovani e fungono da attrattiva, importanti o meno che siano, potrebbero subire delle ripercussioni. A tali iniziative non dobbiamo e possiamo rinunciarci, perché promuovono il territorio ed i talenti».
Il pensiero volge subito alla sagra della castagna, che si tiene nel mese di novembre, e che nel 2008 ha tagliato il traguardo della 19. edizione, divenendo un momento espositivo e degustativo di notevole importanza. Dietro la celebrazione del frutto c'è un fitto lavoro di comunicazione e divulgazione che l'assenza di un ufficio postale renderebbe complicata. Così come tante altre attività, pubbliche e private, che necessitano di un'informazione puntuale, tanto a ricevere quanto a spedire.
Innumerevoli i disagi provocati all'utenza di una zona popolata da numerosi anziani, costretti a viaggiare su strade serpeggianti per il semplice pagamento di una rata o, ancora, per inviare una raccomandata. La situazione mercoledì scorso ha provocato lo sdegno dei residenti, molti dei quali hanno manifestato occupando la sede dell'ufficio postale. Anziani, donne, uomini e bambini, chi armato del libretto della pensione e chi altro della tessera elettorale, ha chiesto chiarimenti agli addetti ai lavori e fatto conoscere il proprio malessere per la chiusura prolungata dell'esercizio pubblico, che alza strani dubbi.
«Ci sembra veramente esagerato – hanno dichiarato i manifestanti – che siano indispensabili, a questo punto, più di tre settimane per riparare una stampante. Crediamo, invece, che la circostanza nasconda ben altre intenzioni, come la chiusura definitiva dell'ufficio postale, altrimenti si sarebbero previste soluzioni alternative».
L'agitazione, se non altro, ha ottenuto un primo piccolo, ma significativo risultato: un funzionario di poste italiane è giunto sul luogo per incontrare i dimostranti. Il dirigente ha illustrato la situazione, i motivi del ritardo che si sta verificando e, soprattutto, ha avviato le procedure per una celere risoluzione del problema.
«Ci è stato detto – hanno spiegato i cittadini – che il 2 ottobre si sarebbero presi opportuni provvedimenti per riaprire a breve la sede postale che serve la nostra comunità e le tante località limitrofe».
Accanto al funzionario di poste e telecomunicazioni sono intervenuti anche i carabinieri della locale compagnia, più che altro per le formalità di rito visto che la protesta si è mantenuta su livelli democratici e civili. Ma la paura tra i residenti non è del tutto scomparsa, nonostante le rassicurazioni ricevute dal dirigente.
«In precedenza – hanno detto gli abitanti – alcuni di noi hanno sollecitato la riapertura dell'importante ufficio, venendo in tal senso spesso e volentieri garantiti. Nulla, però, è accaduto in queste tre lunghe settimane. Non vorremmo restare nuovamente delusi, poiché la stagione delle piogge è imminente ed i disagi potrebbero ben presto aumentare».
Gli intoppi iniziali dall'improvvisa chiusura della filiale sono stati anche superati in virtù della presenza dei turisti che, provvisti di auto, hanno fatto da navetta sopperendo agli scarsi collegamenti viari. Molti residenti, soprattutto anziani, hanno affidato le proprie incombenze a persone che ritornano nella frazione di Serrastretta soltanto nel periodo estivo. Quando però, le vacanze sono terminate, il problema dell'isolamento che generalmente accomuna i paesi di montagna ha fatto emergere, in tutta la gravità, il disagio provocato dall'improvvisa interruzione del servizio postale.
«A lamentarsi – precisano gli abitanti – non sono soltanto persone senza un mezzo di trasporto, ma anche i proprietari delle attività commerciali costretti a ritagliarsi un po' di tempo per recarsi, quasi quotidianamente, al più vicino ufficio per operazioni di poca consistenza. Tale mancanza pertanto, contribuisce ad emarginare i paesi dell'entroterra e ad indebolirne le già fragili economie».
Sono una serie di preoccupazioni esposte durante la giornata di protesta «che – hanno fatto sapere i manifestanti – se necessario continuerà fino a quando sarà presa una soluzione comune che soddisfi le nostre esigenze».
Senza posta, dunque, Angoli si sente più isolato. «Riteniamo il servizio – spiegano gli angolesi – fondamentale per mantenere in vita le realtà esistenti, non è semplicemente un fatto di comodità. Anche le manifestazioni per esempio, che aggregano giovani e fungono da attrattiva, importanti o meno che siano, potrebbero subire delle ripercussioni. A tali iniziative non dobbiamo e possiamo rinunciarci, perché promuovono il territorio ed i talenti».
Il pensiero volge subito alla sagra della castagna, che si tiene nel mese di novembre, e che nel 2008 ha tagliato il traguardo della 19. edizione, divenendo un momento espositivo e degustativo di notevole importanza. Dietro la celebrazione del frutto c'è un fitto lavoro di comunicazione e divulgazione che l'assenza di un ufficio postale renderebbe complicata. Così come tante altre attività, pubbliche e private, che necessitano di un'informazione puntuale, tanto a ricevere quanto a spedire.
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