“… la poesia diviene allora strumento per promuovere e incentivare quella cultura della sicurezza necessaria per incrementare la consapevolezza e la percezione del rischio intrinseco nel lavoro”.
POESIE PER NON DIMENTICARE
Primo concorso di poesia organizzato dall’INAIL e dall’Anmil di Cremona. I vincitori.
Dedicata a Rosi e a tutte le vittime dell’asbestosi
A ROSI
Era un lavoro
per farti una casa
di rossi mattoni
e tendine cucite
con aghi di refe
e d’amore.
Hai avuto
una casa di legno
e aghi d’amianto
han cucito il respiro
e il tuo cuore.
Federica Longhi Pezzotti
La Ferriera alla periferia della mia città, ormai ha chiuso i cancelli…
Ma quanto lavoro faticoso ha lasciato a testimonianza…
Gli anni passati non si dimenticano e camuffata in questa poesia
c’è una storia che davvero in qualche modo le somiglia…
LA FIAMMA OSSIDRICA
Salda, ragazzo, rischia la fiamma fra le mani
sulla lamiera dal grigio spessore della nebbia
che viene dai campi della tua periferia.
Salda, che il ferro è contento di spandersi
e in lingue bluastre scintillanti
fa saltare le schegge
ormai a cascata
come fuochi d’artificio bonsai
Fallo
che dopo domani ti sposi
– forse –
Più che altro è quel dolore al cuore
quella punta felina
come un diamante di ferro
trapassa l’armatura
stesa sopra il tuo petto
corazza sicura del lavoro
Più che mai è quel diamante
a trattenerti per terra
riesce a non farti alzare
da quel lago rosso di firmamento
che ti sommerge
– o Amore che non sai nuotare fra le stelle –
Non si muore prima delle nozze
lo ha detto il Guardasigilli
che nessun scappi il giorno della vigilia
lasciando la sposa incustodita!
– o Amore che non sai ascoltare –
Lina Francesca Casalini Maestri
IL VIAGGIO
Ti ho visto arrivare al posto libero,
il tram dondolava, hai appoggiato le braccia piegate
al sedile davanti a te e poi sopra la testa ricciuta,
gli occhi già chiusi nel sonno, la pelle giovane e scura.
Appena in tempo a Cordusio sei scattato all’uscita,
la mano stretta alla busta di plastica, traspariva
una maglietta arrotolata e un grosso pezzo di pane
non incartato.
Stropicciandoti gli occhi sei corso, il grande sorriso aperto fiducioso
all’uomo che fumava all’angolo,
che senza parlare ti ha girato le spalle,
in un attimo eravate già lontani.
Le sirene lacerano lacerano lacerano e poi
muoiono là in fondo nell’aria luminosa.
Nel silenzio ti vedo ora, ma sei proprio tu che stai dormendo ancora?
Attilia Mazzini
Non templi innalzati agli Dei
Ma colonne di fumi
Veleni sputati nel cielo
Civiltà sepolte
Splendori perduti
Identità svendute
Per uno sviluppo mancato
Arrivando non senti il profumo del mare
Non ascolti più la sua voce
Il mare muore e tace
Ma quando il Nilo si riprende il suo cielo rubato
E splende la luna
Il mare piange i suoi figli ammazzati
Non per amore, come in Medea, ma
Per un pezzo di pane sudato di duro lavoro
Morti bianche non fantasmi
Ma figli, mariti, padri, fratelli
Mandati nell'aldila' senza peccato.
Ma colonne di fumi
Veleni sputati nel cielo
Civiltà sepolte
Splendori perduti
Identità svendute
Per uno sviluppo mancato
Arrivando non senti il profumo del mare
Non ascolti più la sua voce
Il mare muore e tace
Ma quando il Nilo si riprende il suo cielo rubato
E splende la luna
Il mare piange i suoi figli ammazzati
Non per amore, come in Medea, ma
Per un pezzo di pane sudato di duro lavoro
Morti bianche non fantasmi
Ma figli, mariti, padri, fratelli
Mandati nell'aldila' senza peccato.
... purtroppo ogni giorno un nostro collega ci abbandona a causa di una morte bianca, ma abbandona anche una moglie, dei figli, i genitori, dei parenti, degli amici, una comunita'... di questo vuoto siamo anche noi colpevoli! La sicurezza e' la nostra vita e la nostra vita e' credere nella sicurezza...
aiutiamo i nostri colleghi a non abbandonarci mai piu' !!!
aiutiamo i nostri colleghi a non abbandonarci mai piu' !!!
Antonino Della Porta