mercoledì 29 ottobre 2008

Addio... MAC 3


Dopo ventiquattro anni di attività anche la MAC 3 sparisce dal palcoscenico dei campi di gioco del catanzarese. Con il Comunicato Ufficiale n. 13 del 15/10/2008 della Delegazione Provinciale di Catanzaroinfatti si delibera l’esclusione della società dei tre paesi alla partecipazione al Campionato di Terza categoria con conseguente dichiarazione di inattività. Ora bisogna darsi il mea culpa perché e' veramente deprimente distruggere ciò che nel lontano 1984 fu creato con tanta volontà e tanta devozione dalla gente di Angoli, Migliuso e Cancello. Negli ultimi anni si sono inter scambiate diverse gestioni societarie con alterne fortune ma non sono state capaci di amalgamare ciò che già da tempo andava sgretolandosi. Credo che molta gente rimpiange la non iscrizione della squadra biancazzurra ma ora e' troppo tardi... Con questo io non voglio puntare il dito contro nessuno ma se veramente ci teniamo a riaprire un nuovo corso e alzare nuovamente il palcoscenico nel prossimo anno, credo che la nuova dirigenza (sempre se ce ne sara' un'altra! Io lo spero) deve ripartire da subito a creare qualcosa di migliore.

Quindi spero che questo non sia un addio ma... un solo arrivederci alla stagione prossima.

Antonino Della Porta


lunedì 27 ottobre 2008

Ambiente: discarica Gallu'-Carratello

Pianopoli In costruzione il megaimpianto per rifiuti speciali Scorie di metalli nella discarica, c´è tanta paura come a Crotone La Eco Inerti ha ripreso i lavori dopo aver pagato


PIANOPOLI - A Pianopoli un´altra Crotone? Nella nuova discarica che si sta realizzando in località Gallù-Carratello, dove dovrebbero arrivare rifiuti speciali, e tra gli altri anche scorie di fabbriche metallurgiche, che producono cioè zinco e piombo come la vecchia Pertusola, che secondo la magistratura crotonese hanno provocato un disastro ambientale di notevole dimensioni. Nessuna risposta alle interrogazioni avanzate dai diversi rappresentanti istituzionali, movimenti e associazioni ambientaliste, sull´idoneità del sito scelto per la discarica in cui confluiranno rifiuti prodotti dall´estrazione mineraria, dalla lavorazione di pelli e pellicce, dalle industrie di vernici e pitture, oltre a quelle metallurgiche. Sono soltanto alcuni degli scarti contenuti nell´elenco delle 423 specie, raggruppati in 15 categorie, ammesse nell´opera da 500 mila metri cubi di spazzatura. Lista, impianto e luogo, nel recente passato sono stati oggetto di esposti e di interpellanze ad ogni livello istituzionale. Ma soprattutto la discarica è stata interessata da due sequestri per mano del Corpo forestale dello stato e del Tribunale lametino. Azioni che hanno provocato il blocco dei lavori, venuto meno nello scorso marzo a seguito della sanatoria rappresentata da una multa di 18 mila euro alla società Eco Inerti che detiene la concessione edilizia. La sanzione, inflitta per lavori realizzati in assenza o in difformità del nullaosta paesaggistico-ambientale, ha certificato irregolarità nell´esecuzione dell´attività e, nel contempo, ha consentito alla ditta di estinguere i reati. Per cui la Eco Inerti non ha più vincoli, e nello scorso luglio ha compiuto il successivo passo per la ripresa ed ultimazione dei lavori presentando alla Regione la domanda per l´ottenimento dell´autorizzazione integrata ambientale (Aia). Un provvedimento che autorizza l´esercizio di un impianto conforme ai requisiti del decreto, e che sostituisce ogni altro visto, nullaosta, parere o autorizzazione in materia ambientale. La discarica di Gallù-Carratello potrebbe dunque aggiungersi ai 18 impianti presenti nel Lametino per lo smaltimento, lo stoccaggio ed il trattamento dei rifiuti. In diverse occasioni però, e da più parti, sono stati sollevati dubbi sulla realizzazione dell´opera, in merito principalmente a discordanze tra il progetto della discarica e la situazione esistente in loco. Esistono documentazioni, è riportato nell´interrogazione numero 3 dell´8 giugno 2005 dell´ex assessore regionale Nino De Gaetano, fortemente vincolanti sulla natura idrogeologica dell´area interessata. Si sostiene «l´assoluta mancanza d´acqua, mentre esiste un pozzo al centro del terreno interessato ed un altro che, nella limitrofa proprietà coltivata ad uliveto, è posto ad una profondità inferiore ai venti metri». Anche sull´iter progettuale ed autorizzativo l´esponente di Rifondazione comunista ha illustrato inadempienze. «Sembra», secondo De Gaetano, «non sia stato preso in considerazione lo studio realizzato nel 1987 dal geologo Giulio Riga, che accompagna il Piano regolatore del Comune di Pianopoli, nel quale si sconsiglia l´edificabilità dell´area prescelta. Il coordinamento distrettuale di Lamezia del Corpo forestale dello Stato nel rilasciare nel giro di 48 ore il nullaosta atto ad eliminare il vincolo che grava sul terreno, ha prescritto una condizione precisa: non dovranno essere movimentate le colline circostanti che, essendo di natura sabbioso conglomeratica, possono creare problemi idrogeologici. Riconoscendo di fatto l´inidoneità del sito per l´attuazione del progetto in questione che comportava, cosi come poi è successo, un vero e proprio stravolgimento dei luoghi». Stesse problematiche inserite nell´interrogazione fatta dall´ex consigliere provinciale Pino Commodari e in quella dell´ex parlamentare ed ex presidente comunista della commissione ambiente del senato Tommaso Sodano, in cui si legge pure l´attività di denuncia compiuta dal Wwf Calabria: «La costruzione avviene nonostante la discarica non sia inserita nel sistema di smaltimento regionale; in presenza di dichiarazioni di esponenti dell´Ufficio del commissario per l´emergenza ambientale che affermano che nella nostra regione non vi è alcuna necessità di queste discariche; nonostante si trovi al confine con importanti aziende agricole ed agrituristiche situate in prossimità della popolosa frazione Cancello del comune di Serrastretta». Sono le stesse contestazioni avanzate per prima dal Comitato intercomunale contro la discarica di Carratello. Rimaste, a distanza di anni senza alcuna risposta. E i dubbi aumentano.

Agostino Perri
Fonte: Gazzetta del Sud